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martedì 25 ottobre 2011

VEGANISMO: UN AUTUNNO INIZIATO IN SORDINA

UN AUTUNNO INIZIATO IN SORDINA
  MA IN LENTA NORMALIZZAZIONE


 Alcuni eventi, certe situazioni lavorative
 e famigliare, qualche tensione con i miei
 ed un fruttivendolo di fiducia non proprio
 all'altezza delle aspettative stagionali,
 scelto solo per la comodita' di un 
 parcheggio sempre possibile, hanno ritarda-
 to il ritorno ad un veganismo piu' deciso
 e con pochissime defaiilances, nel ricordo
 dell'esaltante inizio dell'anno scorso.
 La solita pigrizia, l'accontentarsi del
 verde cotto di mammà, e di poca frutta,
 invece hanno caratterizzato un ottobre
 non certo bellissimo come il 2010.
 Il fatto piu' pesante pero' è stato
 un improvviso malanno occorso a mia
 madre, con conseguente valanga di
 medicine, e un ritorno in grande
 stile da parte sua ai cibi animali.
 Questo ritorno sulla tavole di cadaveri
 mi ha trovato come al solito algido e
 polemico, ma senza esagerare su mia madre,
 e qualche cosuccia, l'ho portata alla
 bocca anche io: un formaggino, un
 oliva fritta ed un gelato.
 A loro, salumi, pollo, l'immancabile
 pesce fritto ogni settimana: una
 spiluccatina al fritto l'ho data,
 ma ben poca roba.
 Questo perchè accade?
 Perche' di converso, quando a tavola
 manca la materia verde, si ricorre
 al rosso scarlatto delle carni morte
 e frollate.

 Io non saro' mai un Vegan militante,
 certo non lo saro' mai finche' vivro'
 a casa dei miei.
 Da solo, invece, i cibi animali, a
 far la spesa, semplicemente non 
 esistono nei miei pensieri.
 Piuttosto ancora tanto, troppo
 pane, molta pasta, ma animali
 no.
 La bella scoperta della Batata,
 la patata dolce che lessa è buona
 e nutriente, la patata normale,
 umile e formidabile: io amo
 mangiarla appena tirata fuori
 dall'acqua bollente e leggermente
 raffreddata, e spellata.
 Dalla tradizione indiana del Punjab
 pero' tagliarla a fette, senza
 spellarla, e con un pizzico
 abbondante di Jeera (polvere di
 cumino, vero simbolo della cucina
 del Punjab ed in generale del
 Nord dell'India).
 Che buona!

 In definitiva, quando il Verde è
 presente ed abbondante e la Frutta
 fuoriesce dalla fruttiera, non c'e'
 nessun pericolo che io vada a
 zazzicare tra i cadaveri del tavolo
 di famiglia.

 GODIAMOCI LE MEZZE STAGIONI

 Detesto in modo viscerale i mesi
 di Giugno, Luglio ed Agosto e lo
 stesso Settembre da tempo non mi
 sta piu' tanto simpatico da quando
 certe volte fa' caldo come in Agosto!
 Ma poi Ottobre e Novembre, che belli
 che sono, con quei colori caldi della
 natura morente, il profumo delle castagne,
 la benedizione dei Cachi e delle Mele
 Cotogne, degli umilissimi (e maltrattati,
 vilipesi ed ignorati) melograni.
 perfino dei Fighi d'India, che fanno
 paura perche' spinosi, ma cosi' particolari
 deliziosi e salubri!
 Non c'e' da dimenticare la lattuga per
 enzimare prima dei pasti ma non sempre
 per me è possibile, per via di mia madre
 che non sempre vuole lavarmi delle coste,
 ed io all'ora della preparazione dei pasti
 non posso avvicinarmi in cucina, pena
 alti stridi ed imprecazioni...
 La sera pero' tutto cambia, e se la mattina
 da anni è ormai blindata, prima con il
 latte di soia, poi dall'anno scorso (Valdo
 Vaccaro docet) dalla frutta, la sera
 dicevo ho carta bianca: se voglio
 farmi un brodino vegano, se voglio
 ingolfarmi di verdura sott'olio (che
 da quest'anno ho notevolmente ridotto
 per evidenti ragioni...), e soprattutto
 il delizoso pomodoro fresco col pane secco
 ammollato sott'acuqa tiepida con un filo
 d'olio d'oliva e un po' di peperoncino.

 Il prossimo obiettivo si chiama Centrifuga
 e poi, la frutta e la verdura A CASSETTE,
 per scongiurare di restare a secco e
 rifugiarmi nei biscotti da latte o nei
 gelati che in casa mia non mancano mai...


























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